Al Rec’n’Play è tempo di raccolta. Ogni premio assegnato nell’ottava edizione del contest è un seme.
Quello che ci porta Cristiana D’Auria, aka Vienna, è il primo frutto. Un frutto che viene direttamente dalla Scozia.
Vienna si è aggiudicata il premio speciale Rec’n’Play Songwriting Week offerto da MAST – Music Academy Recording Studio e University of the West of Scotland: un viaggio studio di una settimana presso il Campus UWS di Ayr in occasione del workshop intensivo dedicato al songwriting che si è svolto tra il 20 e il 26 ottobre.
Al suo ritorno, Vienna ha affidato le sue impressioni a caldo ad Instagram. Ma avevamo altre 10 domande da farle. Eccole qui.
Un aggettivo per descrivere questa esperienza in Scozia.
Stimolante.
Un altro aggettivo. Anzi, tutti quelli che vuoi!
Direi che è stato uno spasso, basta?
Quando sei partita e come è stata la notte prima della partenza?
Sono partita il 20 [ottobre, ndr]. La notte prima della partenza non ho dormito, ho buttato giù qualche lacrima e mi sono caricata la schiena di buoni propositi.
Dove alloggiavi? Come erano strutturate le tue giornate?
Alloggiavo in una meravigliosa casa con altri quattro ragazzi. Praticamente le nostre giornate iniziavano con tante risate. Andavamo in università dove passavamo la maggior parte della giornata, fino alle cinque circa, a scrivere canzoni. Il resto è storia.
Il premio che hai vinto con Rec’n’Play ci ha consentito di fare uno strappo alla regola. Il Songwriting Week, infatti, è riservato a studenti del terzo anno del Bachelor of Arts in Commercial Music. E’ stata dura essere la più piccola della classe?
All’inizio il fatto di essere la più piccola mi spaventava molto. Però i ragazzi sono stati fantastici con me, non mi hanno fatto pesare nemmeno un secondo il fatto di essere la più piccola. D’altronde davanti alla bellezza della musica, non c’è età che tenga.
Prima di partire abbiamo insistito molto sulle tue competenze in lingua inglese. Come ti sei preparata per migliorare il tuo inglese? Dì la verità!!! E alla fine come è andata? E’ stato complicato dovere seguire le lezioni, lavorare in team e scrivere in lingua inglese?
Questa forse è stata la sfida più difficile. Non mi sono preparata in maniera particolare, nel senso che non ho preso lezioni private di inglese o roba simile. Ma ho cercato di sbloccarmi semplicemente. Ho guardato film in inglese, parlato in inglese con alcuni miei amici, ho letto un libro in inglese. Una volta arrivata lì non è stato subito facile, ma non lo è stato per nessuno. Anche perché gli scozzesi hanno un modo di parlare talvolta difficile da comprendere. Mi sono scoperta forte, mi sono divertita molto ad interagire con gli scozzesi, parlare con loro del più e del meno e cercare di prendere tutto ciò che questa prova di coraggio potesse darmi e insegnarmi.
Ci consigli di riproporre il premio Songwriting Week nella prossima edizione del Rec’n’Play?
Assolutamente si. Ovviamente dipende dall’approccio che si ha con un’esperienza del genere. Perché comunque non è facile, e bisogna essere pronti a mettersi in discussione in ogni momento. Ma sicuramente è un’esperienza unica che, tutti coloro che vogliono vivere di musica, almeno una volta nella vita, dovrebbero fare.
Dal punto di vista della composizione musicale hai scoperto un approccio diverso nella scrittura da parte dei tuoi colleghi scozzesi?
Penso che ognuno di noi abbia un approccio diverso nella scrittura, essendo una cosa prettamente personale. Ma sicuramente gli insegnanti hanno saputo darci tanti stimoli diversi e utili per incentivare l’ispirazione, e noi studenti, scozzesi e non, abbiamo lavorato all’unisono.
La tua valigia contiene qualcosa di nuovo dopo questa esperienza?
La mia valigia sta strabordando. Non penso di poter contenere in un così piccolo spazio tutto ciò che questa esperienza mi ha dato. Mi porto a casa una maggiore sicurezza in me stessa, nuove amicizie, tante risate e lacrime. È stato l’insieme di tante prime volte e il compimento della più grande sfida con me stessa che abbia mai affrontato. Torno con la convinzione di voler fare questo nella mia vita (anche se in italiano). È importante non restare fermi nelle proprie convinzioni, ma mettersi in gioco, sgretolarsi, ricomporsi e stupirsi sempre, senza mai rinunciare a se stessi. Questa credo che sia la lezione più importante che questa esperienza mi abbia dato.
Quale sarà il tuo prossimo viaggio?
Il mio prossimo viaggio sarà sicuramente mentale, scrivendo la mia prossima canzone.
Per concludere: un saluto al Rec’n’Play!
Okay, devo fare un ringraziamento speciale al Rec’n’play! Come ho detto anche in altre occasioni, non è stato solo un contest ma una svolta. Non mi ha solo dato la possibilità di superare me stessa in questa esperienza di songwriting, ma anche di conoscere persone che oggi mi permettono di realizzare il mio sogno e soprattutto di capire qual è il posto giusto per me. Spero di avervi resi orgogliosi. A presto!